Altitudine e Acclimatamento
Gli effetti dell’altitudine sono un problema significativo quando si vogliono salire montagne o realizzare trekking a quote superiori ai 3200 m. Come acclimatarsi e far fronte all’altitudine è fortemente legato alla genetica del nostro corpo, infatti in queste zone l’età e/o un grandissimo allenamento hanno poca influenza sull’acclimatamento. Per questo motivo è importante seguire un piano di acclimatamento specifico per gli obiettivi che abbiamo previsto. Il nostro programma di acclimatamento si suddivide in due parti:
– La prima fase da svolgere consiste nella realizzazione di alcuni cime di oltre i 3000 mt di quota per coloro che intendono fare dei 4000 mt sulle Alpi. Mentre per chi intende fare dei viaggi con cime oltre i 5000 mt allora sulle Alpi si effettueranno dei 4000 mt per acclimatarsi. La scelta di quali 4000 mt e lungo quali itinerari salire viene fatta in funzione degli obiettivi previsti nei viaggi. Per i trekker effettuare delle uscite anche di più giorni, non necessariamente dei trekking e poi fare dei soggiorni in rifugio in quota sui 3500 mt di altitudine. Per gli sci alpinisti fare gite con un dislivello positivo di almeno 1000 mt, alcune di più giorni consecutivi. anche qui la scelta delle gite va fatta in base agli obiettivi previsti nelle Alpi o al di fuori delle Alpi. Per i viaggi le gite e i soggiorni in quota devono essere effettuati a cadenza fissa a partire come minimo un mese prima della partenza.
– La seconda fase, la più importante, e solo per i viaggi si effettua durante l’effettuazione del programma previsto per il viaggio. Qui l’acclimatamento viene studiato ed inserito nel programma in funzione delle salite o dei percorsi previsti. Normalmente nei primi giorni si rimane nelle città di appoggio, già alte da un minimo di 2800 mt sino ai 3800 mt, successivamente possono esserci delle escursioni in giornata con un dislivello sino a 1000 mt/1500 mt e rientro la sera in albergo come base, oppure dei trekking di più giorni che ci portano, rimanendo sempre ad una quota media di 4300 mt, gradualmente ai campi base delle prime gite alpinistiche di acclimatamento che sono normalmente sui 5300 mt di altezza.
Fatto il dovuto acclimatamento si parte per il clou del viaggio che sono gli obiettivi principali del programma.
Una domanda che sovente ci viene posta è: ma a che ritmi mi devo muovere per acclimatarmi bene? Per l’aspetto Alpi seguite le indicazioni date dal livello fisico richiesto per il programma scelto ed in aggiunta circa un mese prima di partire cominciate a bere dai 2.5 ai 3 lt di acqua al giorno senza contare quella che bevete mangiando. Questa vi aiuta a mantenere il sangue più liquido e quindi a favorire l’acclimatamento e la produzione di globuli rossi. Durante i viaggi in quota continuare a bere sempre sui 3 lt di acqua fuori pasto, muoversi lentamente in modo da non avere mai il fiatone, respirare sia con la bocca che con il naso, in caso prendere nei primi giorni un’aspirina che aiuta a mantenere più liquido il sangue. Alcuni oggi consigliano di prendere già prima di partire dall’Europa il Diamox, un farmaco che preso in modo preventivo aiuta ad accelerare l’acclimatazione. Ma, attenti, fa aumentare l’espulsione di liquidi e pertanto dovete incrementare il quantitativo di acqua da bere per mantenere in equilibrio il vostro corpo. Noi personalmente lo sconsigliamo come metodo di prevenzione dopo che siamo stati testimoni di un edema polmonare in alta quota dovuto al non aver controbilanciato con un aumento di liquidi l’effetto del diamox.
Ora le indicazioni che vi sono state date possono non essere esaustive o ancora ne troverete di diverse su libri, internet, etc, in quanto un po’ tutte nascono molto da esperienze personali sul campo. Anche la consultazione di un medico specializzato in medicina di montagna può darvi dei consigli su come fare un acclimatamento, poi, comunque, ricordate che i primi e i migliori conoscitori del vostro corpo siete voi stessi e quindi sul campo ascoltatelo e ubbidite alla lettera a ciò che vi comunica.